Giovani Anastasi. La committenza di Casa Mastai

Giovani Anastasi. La committenza di Casa Mastai
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Le pareti del salone d´onore di palazzo Mastai Ferretti a Senigallia sono ornate da venti grandi tele, con Storie dell´Antico Testamento e Sibille, e da otto cassapanche dipinte, con emblemi araldici e stemmi. Autore dell´intero apparato decorativo è il senigalliese Giovanni Anastasi (1653-1704), pittore a lungo dimenticato, se non per brevi cenni della storiografia locale, ma che già Luigi Lanzi, alla fine del Settecento, aveva qualificato come "facile e spiritoso". Una sintetica definizione quanto mai calzante per questo artista il cui percorso, iniziato presso la bottega dell´urbinate Alfonso Patanazzi, si dispiega poi secondo uno stile personale e originale, testimoniato da una feconda produzione nella città natale e in diversi centri dell´entroterra marchigiano. Andati perduti o non ancora individuati i ritratti del pittore citati nei documenti, è oggi noto un buon numero di pale d´altare e di vasti cicli murali - in collaborazione col quadraturista bolognese Agostino Orsoni che ne evidenziano la composita e vivace personalità influenzata dalla grande cultura pittorica seicentesca tra Roma e l´Emilia.