Manifesti pubblicità e vita italiana 1895-1945

Manifesti pubblicità e vita italiana 1895-1945
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La rassicurante possibilità di godere di un facile riscaldamento domestico e l’“elettrizzante” diffusione della luce elettrica. La dilagante passione per i nuovi mezzi di trasporto della modernità – macchine, motociclette, motoscafi – presto trasformatasi in ebbrezza della velocità. Il lavoro rurale e quello delle fabbriche. La vanità delle donne della media e alta società addirittura superata da un sorprendente narcisismo maschile. I passatempi: teatri, luna park, gioco, balli, corse di cavalli, sport. E poi, negli anni del fascismo, un razzismo appena velato di bonario paternalismo, il linguaggio sempre più forte della propaganda, la politica che pervade il quotidiano. I manifesti stampati in Italia tra la fine dell’Ottocento e gli anni quaranta del Novecento sono frutto della fantasia di artisti di fama internazionale, desiderosi, grazie anche all’ausilio dei mezzi di informazione, di realizzare in Italia, in concomitanza con il crescere dell’industria e con il diffondersi dei consumi, un nuovo tipo di comunicazione, efficace, in linea con le ricerche figurative e grafiche coeve, aperta a influenze straniere. Agli albori della comunicazione pubblicitaria, la loro opera – manifesti e bozzetti inediti – apre un insolito spiraglio sul costume degli italiani del secolo scorso, sul loro sogno “moderno”, sulle loro aspirazioni al benessere e a una migliore qualità della vita. Specchio di tendenze figurative, di un modo di pensare e di “rappresentarsi”, il manifesto pubblicitario ci fa oggi riflettere, ricordare, spesso sorridere: chiave bizzarra e seducente, ci apre nuove strade nell’interpretazione della storia e del vivere italiani. Il volume, con saggi di Anna Villari, Marta Mazza e Stephen Gundle, è completato da una bibliografia.